IL SASSOFONO

É affascinante come il sassofono arricchisca tutt’oggi la scena musicale odierna.

Il sassofono ha circa 180 anni.

Fu infatti Antoine-Joseph Sax (Adolphe) colui che lo inventò nel 1840 e lo brevettò poco dopo, il 22 giugno del 1846. L’uomo, la cui famiglia franco-belga già costruiva strumenti musicali in metallo, cercava un metodo per migliorare il timbro del clarinetto basso e così diede vita a quello che oggi è uno dei fiati più apprezzati dell’era moderna.

il sassofono

Fu infatti Antoine-Joseph Sax (Adolphe) colui che lo inventò nel 1840 e lo brevettò poco dopo, il 22 giugno del 1846. L’uomo, la cui famiglia franco-belga già costruiva strumenti musicali in metallo, cercava un metodo per migliorare il timbro del clarinetto basso e così diede vita a quello che oggi è uno dei fiati più apprezzati dell’era moderna.

E dire che all’inizio il sassofono fu accolto con molto sospetto perché proponeva suoni del tutto nuovi, soluzioni acustiche che all’epoca non furono capite. Adolphe Sax ottenne una cattedra di sax nel 1857 al conservatorio di Parigi e a poco a poco lo strumento si diffuse prima in Francia, poi nel mondo.

Adolphe Sax può essere definito a pieno titolo il padre putativo del jazz e della musica contemporanea. Come tanti, riuscì a diventare famoso solo dopo la sua morte, quando il suo sassofono venne utilizzato nelle orchestre, nella musica da camera e nelle bande militari.

Quando poi il sax, negli Stati Uniti, divenne uno dei simboli della musica jazz il suo nome venne osannato e consegnato per sempre alla storia.

Il sassofono rispecchia l’animo umano

Chiunque ascolti un sassofonista è immediatamente trascinato all’interno di un vortice d’emozioni, un’estensione dell’anima di chi lo suona.

Melodie, fraseggi e suoni emessi arrivano dagli anfratti più reconditi nascosti nel profondo dell’essere umano e sono riprodotti e trasmessi al pubblico con una maestria elegante, malinconica e avvolgente.

Un suono leggermente sfiatato, un filo di aria di troppo potrebbero sembrare errori. Ma il sassofono è onesto e meravigliosamente imperfetto.
Come la voce umana.

sassofono

Si adatta ad ogni genere

Il sassofono è versatilissimo.

Non esistono generi in cui non stia bene, passando dal folk al blues, dal rock’n’roll al funk, per arrivare al soul. Anche nell’hard rock, nel punk, nel rap e nel nu–metal, il sassofono sta sempre bene.

Ultimi ma non ultimi: jazz e swing, generi in cui la fa da padrone. Non esiste altro strumento onnipresente quanto il sassofono nella musica, tanto come timbrica quanto come ruolo nell’interno di un brano.

Una roccia stabile in un mare in movimento

La musica cambia continuamente, dato che la staticità spesso può far male e risultare stagnante. Le band cercano sempre di trarre ispirazione dal passato per creare qualcosa di diverso per il futuro.

Con questa spinta emotiva, abbiamo potuto assistere alla nascita di generi totalmente nuovi e unici. D’altronde anche il mondo cambia e si evolve, e pensare di stare fermi è impossibile. Il sassofono, però, non passa mai di moda.

Fin dagli albori si è sempre ritagliato il suo spazio in svariati generi, senza il benché minimo problema. E quando c’è bisogno di adattamento, il sassofono si presta all’evoluzione mantenendo la sua personalità.

sassofono
sassofono

Una montagna russa di emozioni

Il sassofono può ridere o piangere.

Malinconico e sognante, il sassofono è ottimo per rappresentare sia i momenti più cupi e malinconici, sia per esprimere alla grande l’esatto opposto.

La dinamica e il derivato dinamismo del sassofono sono unici nel mondo degli strumenti musicali.

Pura classe

Ci sono infiniti modi di sintetizzare, digitalizzare o alterare il suono del sassofono.

La musica è e sempre sarà creatività ai massimi livelli.

Detto ciò, il sound di sassofono viene raramente toccato proprio perché il suo sound è completo, perfetto e versatile così com’è.

 

sassofono

Un leader, un giocatore di squadra ed un solista

Con il suo sound particolarissimo, il sassofono colma le frequenze lasciate vuote dalle trombe e da altri strumenti a fiato come il clarinetto.

Il suono è armonioso e completo, senza mai risultare fastidioso. E quando la band inizia a dare il giusto supporto in termini di groove, il sax si erge facilmente a leader e solista della band. Suona bene in un ensemble quanto da solo.